Il Cammino di Avvento: intervista al Vescovo




Il Vescovo Orazio Francesco ha presieduto il III° incontro di formazione per le insegnanti di Religione

“È necessario svegliarsi dal torpore! L’Avvento, che avvia il cammino personale ed ecclesiale, segnato dai vari incontri con Cristo per condividere il suo modello di vita, è appello a risvegliare la coscienza credente: chi attendiamo veramente? Il Signore Gesù è realmente desiderato, incontrato e accolto? L’Eucarestia, donata a noi e per noi, è feconda di speranza per le tante questioni del nostro vivere? La Sua Parola guida realmente il nostro cammino? Mentre si afferma di desiderarne la Presenza, in realtà si inseguono aspettative spesso trasformate in pretese, anche rispetto a Dio”. Con queste parole, scritte nel messaggio di Avvento alle Comunità, il Vescovo Orazio Francesco ha salutato e ha presieduto nel pomeriggio di mercoledì 6 dicembre il III incontro di formazione per gli insegnanti di Religione Cattolica. L’incontro, promosso dall’Ufficio diocesano per l’insegnamento della religione cattolica, si è svolto all’interno del Santuario della Madonna della Quercia, Patrona della Diocesi. Come ogni docente, l’Insegnante di Religione è oggi, più che mai, una figura centrale nella scuola. Egli, in quanto referente per gli studenti e i genitori, è in grado di realizzare un rapporto interpersonale a tutto vantaggio del suo ruolo di educatore.

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“Chiese Aperte”, valorizzazione degli edifici di culto: sabato 9 e domenica 10 dicembre

CHIESE APERTE, VALORIZZAZIONE DEGLI EDIFICI DI CULTO

Il progetto “Chiese Aperte”, nasce dalla volontà di rendere fruibili alcuni edifici di culto che normalmente restano chiusi per esigenze di sicurezza.

⛪️ 5 chiese aperte:

✅sabato 9 dalle ore 15.00 alle 18.00

❇️domenica 10 dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00




Tappe per il Cammino Crismale

Tenendo conto di quanto scritto nella Lettera di Avvento e ravvisando la necessità di avviare insieme un profondo ripensamento della prassi sacramentale, vengono offerte alcune indicazioni riguardo le tappe del cammino crismale. Si chiede di condividere un impegno che caratterizzi realmente e seriamente la vita cristiana. È dovere del vescovo (Can. 885 – §1) curare che il sacramento della confermazione sia conferito nel dovuto modo e che sia ricevuto (Can. 889 §2) da chi è adeguatamente preparato, disposto nel debito modo e in grado di rinnovare le promesse battesimali. È fondamentale riscoprire il senso ecclesiale di questo sacramento avviando la propria testimonianza di fede con un impegno consapevole nella vita personale e nella Comunità. Il senso di ciò che vorremmo insieme vivere: «Dà a noi Signore Dio il senso autentico delle parole, il lume della conoscenza, il decoro dello stile, la vera fede. Fa in modo che riusciamo anche a esprimere quello che noi crediamo» (Ilario di Poitiers, La Trinità, I, 38).

Tappe per il Cammino Crismale




Da un anno tra noi

Oggi, 03 dicembre, ricorre un anno dall’inizio del Ministero Episcopale del Vescovo Orazio Francesco tra noi.
Nel suo primo Messaggio alla nostra Chiesa ci aveva chiesto di accoglierlo come padre, fratello e amico. A un anno di distanza possiamo dire con convinzione che non abbiamo fatto fatica ad accoglierlo così, perché da parte di tutti, comunità ecclesiale e comunità civile, si è creata con lui sin da subito una sintonia profonda, che è diventata stima sincera e affetto grande.
Ci aveva poi affidato un motto: in quello che vivo, il meglio che posso. E ce ne ha dato l’esempio, giorno dopo giorno, in un impegno instancabile che gli ha permesso di conoscere a fondo le varie realtà del territorio e le sfida grande a cui come Chiesa siamo chiamati: ricollegare la fede con la vita; riportare il Vangelo nel cuore delle persone.
Per questo, nel Messaggio di Avvento che proprio oggi ha consegnato alla Chiesa diocesana, sollecita la comunità tutta a “svegliarsi dal torpore”, perché è “tempo di fare scelte per ritrovare la dignità della vita cristiana”.
In questo anniversario, l’augurio al Vescovo da parte dell’intera Comunità Ecclesiale, in tutte le sue componenti, diventa sostegno nella preghiera e impegno a condividere con lui la volontà di ripensare seriamente la nostra azione pastorale e a dare il meglio di noi “nel generare uno stile di vita radicato nella fraternità e nella comunione con gli altri”.

Don Luigi Fabbri, Vicario Generale




Lettera Avvento 2023 del Vescovo alle Comunità

Carissimi Fratelli e Sorelle, amati da Dio,
nell’Assemblea diocesana di apertura del cammino pastorale è parsa a tutti improrogabile la scelta di ricentrare lo sguardo su Cristo, con vera attenzione e disponibilità, per riconsiderare il senso della Sua presenza nella nostra vita personale ed ecclesiale: il valore di questo sguardo è mirato a generare uno stile di vita coerente al Vangelo e capace di rivitalizzare la trama della vita quotidiana con una testimonianza capace di modificare mentalità e comportamenti.

Lettera Avvento 2023




Parole in Prospettiva: questa sera ore 21.00 puntata dedicata al “tema sicurezza”

Questa sera alle ore 21.00 sui canali social della Diocesi, la puntata della trasmissione “Parole in Prospettiva” condotta dal Vescovo. La puntata sarà dedicata sul “tema sicurezza” con i rappresentanti della Procura della Repubblica, Questura, Carabinieri e Guardia di Finanza.




Chiese Aperte, valorizzazione degli Edifici di Culto

CHIESE APERTE, VALORIZZAZIONE DEGLI EDIFICI DI CULTO
Questa mattina la conferenza stampa in curia per la presentazione del progetto.

Il progetto “Chiese Aperte”, nasce dalla volontà di rendere fruibili alcuni edifici di culto che normalmente restano chiusi per esigenze di sicurezza.
Le chiese più antiche sono scrigni di tesori d’arte, al loro interno sono conservati dipinti, scature, ecc. che sono l’espressione di una fede di comunità vive che, spesso nel corso dei secoli, si sono stratificate attraverso diverse espressioni artistiche. L’esigenza di tutela suggerisce però di non rendere accessibili gli edifici per timore di furti o di azioni vandaliche (ricordate il polittico di S.Giovanni in Zoccoli…).
L’Ufficio Nazionale Beni Culturali ed Edilizia della Conferenza Episcopale Italiana, prevede la possibilità di utilizzare i fondi dell’8/mille alla Chiesa Cattolica, ai fini di tutela e valorizzazione di questi beni artistici.
La nostra Diocesi si impegna ogni anno, con tali fondi, per la realizzazione e l’efficentamento dei sistemi antintrusione e videosorveglianza, ….. ma la soluzione non è la “blindatura” di chiese ed opere! Pertanto, sempre tramite i fondi 8/mille, si sta realizzando il progetto “chiesa aperte”.
Il progetto prevede la collaborazione dell’Associazione di Volontario “Emmaus”, alla quale hanno aderito giovani e meno giovani, e che garantiranno l’apertura in alcuni giorni della settimana. Durante l’apertura della chiesa i volontari potranno fornire indicazioni sull’ubicazioni delle opere e distribuire dei piccoli depliants illustrativi.
Per questo primo anno si prevede l’apertura di 5 chiese nella città di Viterbo e, già dal prossimo anno di altre due… poi si spera di potere attivare tale operazione anche ad altri paesi della Diocesi.
L’apertura delle chiese, non ha meri fini turistici (attività che esula da quella propria degli Enti Ecclesiastici), ma soprattutto e rivolta ai cittadini della città, ai fedeli che desiderano riscoprire e vivere la memoria di storia e di fede che permea questi antichi edifici dove si sono ritrovate le comunità parrocchiali nel corso dei secoli.
Alla conferenza stampa sono intervenuti don Massimiliano Balsi vicario episcopale per la cultura, formazione e tradizione; Ing. Santino Tosini direttore ufficio beni culturali; Sabrina Casini referente associazione emmaus. Erano presenti anche alcuni giovani volontari dell’associazione emmaus che presteranno il loro servizio di accoglienza, Giampaolo Serone responsabile di Acheoares. Ha moderato la conferenza don Emanuele Germani direttore ufficio comunicazioni sociali.
Al termine sono stati presentati anche i depliant che saranno disponibili nelle 5 chiese aperte sabato 9 e 10 e 16 e 17  dicembre.

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GMG Diocesana con i giovani della diocesi e il nostro Vescovo

GMG Diocesana con i giovani della diocesi e il nostro Vescovo Orazio Francesco Piazza.
L’incontro si è svolto ieri, sabato 25 novembre in modo itinerante dal centro della città di Viterbo fino al Santuario cittadino della Madonna Liberatrice.
L’iniziativa è stata organizzata dal Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile della Diocesi.

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A Viterbo il nuovo Polo Sociale: inaugurato negli ambienti della Caritas Diocesana

Si è svolto oggi, nella sala Mendel del convento della SS. Trinità a Viterbo, il convegno “La comunità che accoglie, azioni innovative e politiche sociali a supporto della fragilità”, organizzato dalla Caritas diocesana e dalla Diocesi di Viterbo.
Ad aprire i lavori è stato il direttore Caritas Luca Zoncheddu che, dopo aver chiarito come l’occasione di incontro sia funzionale a tessere ed “abitare” le relazioni per sostenere le nuove fragilità, ha restituito un quadro dei servizi e delle progettualità portate avanti sul territorio: dalla mensa sociale Manna al dormitorio Tenda, dal progetto Policoro a Snodi, dagli Orti Solidali a Prendersi Cura fino ad arrivare al Centro di ascolto e al Polo sociale. Zoncheddu ha tuttavia rimesso all’attenzione di tutti dei dati allarmanti sulla povertà e sulla fragilità in generale, facendo peraltro presente che il sistema Caritas, basato sulla rete dei volontari in prima linea, non riesce più a rispondere al crescente bisogno territoriale e che, quindi, senza un sostegno concreto da parte delle istituzioni (tanto in termini economici quanto in termini di produzione di buone politiche) l’offerta di servizi fondamentali per la comunità non potrà più, a breve, essere garantita. La domanda di Zoncheddu ai rappresentanti istituzionali è stata molto diretta: “questi servizi servono o non servono? Perché se servono abbiamo bisogno di co-progettare insieme a voi e di avervi concretamente al fianco nel proseguire queste opere segno intenzionali finalizzate alla costruzione condivisa di una comunità che sappia superare l’assistenzialismo e quindi accogliere, se invece pensate che non servano faremo un passo indietro, consegnandovi la totale responsabilità di una comunità in grande sofferenza”.
E proprio sul tema della comunità ha insistito il vescovo Orazio Francesco Piazza, chiarendo che una comunità per crescere e prosperare deve innanzitutto sentirsi tale, superando l’atteggiamento generalizzato di indifferenza verso il prossimo, comportamento che isola e acuisce le fragilità. “La comunità -dice monsignore- è fatta dall’armonia delle differenze”. Citando Isaia, il vescovo ha ricordato a tutti che bisogna mettere le mani in mezzo ai rovi, tra le spine, per far spazio al germoglio che ci nasce dentro, perché questo germoglio altro non è che futuro della comunità stessa. Bisogna quindi esercitare la carità, grazie alla quale esercitiamo anche l’amore e la responsabilità personali, producendo al contempo ricchezza collettiva e tutela della dignità umana.
Sono state poi presentate delle slide significative relative all’impatto delle “opere segno” (cioè i servizi offerti alla collettività) sul territorio e mostrati numeri preoccupanti sulla dimensione del disagio e della fragilità sociali.
Al termine della proiezione, ha preso la parola il prefetto di Viterbo Gennaro Capo, il quale si è impegnato in prima persona per supportare il cammino di Caritas, riconoscendo nel suo operato un valore altamente funzionale e indispensabile anche per la Prefettura, giacché la presa in carico delle persone più fragili riduce anche le problematiche connesse all’ordine e alla sicurezza pubbliche.
L’assessore alle politiche sociali del Comune, Patrizia Notaristefano, ha voluto invece informare che a palazzo dei Priori si sta già lavorando per la costruzione di una rete di contrasto allo spreco alimentare (con tutte le implicazioni connesse) che coinvolge tanti attori territoriali e che sarà funzionale anche all’elaborazione del Piano sociale di zona 2024-2026.
Luisa Ciambella, consigliera comunale, si è invece assunta il personale impegno di proporre un ordine del giorno a tutti i colleghi seduti con lei nella sala del Consiglio per stabilire, all’interno del bilancio, una percentuale progressiva di sostegno alle attività di Caritas, convinta che i neanche 200 mila euro attuali, per tutto il sociale e il mondo del Terzo Settore, oggi non siano sufficienti a coprire le necessità delle persone con svantaggio sociale e economico.
Il consigliere regionale Enrico Panunzi, dal canto suo, ha ribadito con forza che, anche dai banchi dell’opposizione, farà quanto possibile per affiancare la Caritas in questo cammino, aggiungendo che è necessario costruire un esercito di pace senza armi, nel quale tutti siano capaci di aspettare il passo dell’altro per un cammino significativo e teso al benessere complessivo.
Gli interventi istituzionali si sono conclusi con la consigliera Alessandra Troncarelli che, ricordando le politiche e le risorse destinate al sociale durante la sua esperienza in giunta regionale, ha voluto mettere l’accento sulla necessità di partire dalle cose più semplici per uscire da questo drammatico stallo. Si è quindi fatta promotrice di una mappatura comunale sul sociale, per evitare duplicati di prese in carico da parte delle varie associazioni, con conseguente utile reimpiego di risorse.
All’incontro pubblico hanno partecipato chiaramente anche cittadini e rappresentanti del Terzo Settore, tra i quali Martino Rebonato del Ceis e Sergio Giovangnoli di Arci che hanno preso la parola apportando un qualificato e puntuale contributo al confronto, e Sara De Luca della Fai Cisl che ha confermato il prosieguo della collaborazione con Caritas per garantire la tutela sociale del territorio e di tutti coloro che lo abitano, senza alcuna distinzione.
L’assemblea si è quindi spostata, come da programma, al Centro di ascolto diocesano in via Santa Maria in Volturno, per la benedizione del luogo da parte del Vescovo e l’inaugurazione della mostra fotografica del laboratorio tenutosi nel 2022 sotto la guida di Cristiano Morbidelli. Tutte le foto sono state scattate a San Faustino, con la precisa intenzione di cogliere la quotidianità e la vitalità di un quartiere in fermento, di rendere visibile la città invisibile e di celebrare un quartiere troppo spesso abbandonato e mal rappresentato all’esterno.
La mattinata si è quindi conclusa alla mensa sociale Caritas in via San Leonardo 1, dove dopo la benedizione del Vescovo Piazza ci si è riuniti per la condivisione di un pasto caldo nel segno della solidarietà.

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