«Predicate il Vangelo e curate i malati». La comunità cristiana e la pastorale della salute

L’esigenza di un documento sulla pastorale della salute, in continuità con quello pubblicato nel 1989 a cura della Consulta Nazionale per la pastorale della sanità, era avvertita già da tempo davanti ai mutamenti in atto in ambito socio-culturale, nel mondo sanitario e nella pastorale. L’occasione per dare attuazione a tale intendimento è stata l’Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, che si è svolta in Assisi nel novembre 2005. La riflessione sviluppata dai vescovi sul tema della cura pastorale delle situazioni di sofferenza suscitate dalla malattia ha fatto emergere proposte significative. La presente Nota ne raccoglie gli elementi salienti, nella consapevolezza del compito della Chiesa, «chiamata a manifestare l’amore e la sollecitudine di Cristo verso quanti
soffrono e verso coloro che se ne prendono cura»…

Predicate il vangelo e curate i malati




La pastorale della salute nella Chiesa Italiana (1989)

Linee di pastorale sanitaria

La consulta nazionale per la pastorale della sanità fin dai suoi primi incontri ha ritenuto opportuno stendere una nota con dette linee operative per un cammino. I contributi sono venuti dai suoi membri, anche tramite le consulte regionali. Dico grazie a quanti hanno collaborato in spirito di servizio. Due motivazioni sono state alla base degli orientamenti: ricordare all’intera chiesa italiana la sua missione verso chi è nel dolore e dare umile testimonianza del valore della vita anche quando è provata dalla sofferenza…

La Pastorale della Salute nella chiesa Italiana 1989




Lettera Apostolica: Salvifici Doloris (1984)

«Completo nella mia carne – dice l’apostolo Paolo spiegando il valore salvifico della sofferenza – quello che manca ai patimenti di Cristo, in favore del suo corpo che è la Chiesa». Queste parole sembrano trovarsi al termine del lungo cammino che si snoda attraverso la sofferenza inserita nella storia dell’uomo ed illuminata dalla Parola di Dio. Esse hanno quasi il valore di una definitiva scoperta, che viene accompagnata dalla gioia; per questo l’Apostolo scrive: « Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi »(2). La gioia proviene dalla scoperta del senso della sofferenza, ed una tale scoperta, anche se vi partecipa in modo personalissimo Paolo di Tarso che scrive queste parole, è al tempo stesso valida per gli altri. L’Apostolo comunica la propria scoperta e ne gioisce a motivo di tutti coloro che essa può aiutare – così come aiutò lui – a penetrare il senso salvifico della sofferenza.

Salvifici doloris 1984