Questa mattina l’accoglienza in città della Delegazione Portoghese

QUESTA MATTINA L’ACCOGLIENZA IN CITTÀ DELLA DELEGAZIONE PORTOGHESE
Alle ore 18.30 il Pontificale in Cattedrale per l’inaugurazione del monumento a Giovanni XXI

Questa mattina accoglienza in Comune della delegazione portoghese.
Ad accogliere le illustri autorità il Sindaco di Viterbo Chiara Frontini e S.E. Il Vescovo di Viterbo Mons. Orazio Francesco Piazza.
La delegazione portoghese era così composta:

Ambasciata del Portogallo presso la Santa Sede
– Ambasciatore Domingos Fezas Vital
– Ministra-Consigliere Dott. Lúcia Portugal Núncio
– Consigliere Ecclesiastico, Monsignor Fernando Matos
– Adetto Ecclesiastico e Rettore del’Istituto di Sant’Antonio dei Portoghesi, Monsignor Monsignor Agostinho Borges

Ambasciata del Portogallo presso lo Stato Italiano
– Ministra-Consigliere Maria João Coutinho

Comune da Lisbona
– Vice Sindaco da Lisbona, Dott. Filipe Anacoreta Correia
– Capo di Gabinetto del Vice-Sindaco da Lisbona, Dott. Francisco Pinto Machado

Dopo la visita al Palazzo dei Priori, l’incontro privato e lo scambio dei doni presso la sala rossa, la mattinata è proseguita con l’accoglienza del Patriarca e Arcivescovo di Lisbona e il Cardinal Fortunato Frezza in Piazza San Lorenzo con i quali la delegazione portoghese ha fatto visita alla Cattedrale e alla Tomba del Papa Giovanni XXI
Appuntamento alle 16.30 al Palazzo dei Papi per un momento istituzionale e la presentazione della figura di Giovanni XXI unico Papa portoghese sepolto nella Cattedrale San Lorenzo di Viterbo.
Alle ore 18.30 il solenne Pontificale presieduto dal Cardinal Tolentino Prefetto del Dicastero Vaticano per la Cultura.

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UNA CAPPELLA RESTAURATA IN CATTEDRALE ACCOGLIE IL PAPA GIOVANNI XXI Questa mattina la conferenza stampa

Martedì 17 giugno a Viterbo la cerimonia di inaugurazione alla presenza del Cardinal Tolentino
UNA CAPPELLA RESTAURATA IN CATTEDRALE ACCOGLIE IL PAPA GIOVANNI XXI
Questa mattina la conferenza stampa

Papa Giovanni XXI, eletto nel 1276 e morto il 20 maggio 1277 a seguito del crollo di una porzione del palazzo papale. Il corpo del pontefice viene deposto nella cattedrale di S. Lorenzo presso l’altare dedicato ai martiri Valentino e Ilario.
“Alcuni storici del secolo XIII lasciarono scritto che Giovanni XXI sentendosi di tempra ancor valida e rubesta suolesse con una certa jattanza spampanare in faccia ai Cardinali e agli altri di sua Corte le speranze che nudria sicurissime d’una lunga vita. Egli s’era fatto costrurre e acconciare a suo talento una stanza ben ampia nell’ala estrema del nostro palazzo Episcopale d’onde gli si aprì a una sublime vista sulla sottoposta vallata di Faul e sulla città non che su quella ridente distesa di campi che si sprolunga da lì fino alla lontana marina. Ma nella notte tra il 10 e l 11 maggio 1277 quella stanza crollò d’un subito con altissima rovina e il pontefice fu a gran fatica dissepolto da sotto le macerie orribilmente malconcio e in fin di vita. Ciò nulla meno sopravvisse a quella sciagura per altri giorni e addì 20 maggio se ne morì. Resegli le solenni esequie fu sepolto presso l’altare maggiore della nostra Cattedrale entro un urna di porfido. Restaurato poi o meglio deformato quel magnifico tempio nel secolo XVI le ceneri di Giovanni XXI furono riposte entro un plebeo sarcofago di sasso appiè della navata maggiore ove durarono fino al 1886 in cui la pietà d’un idalgo portoghese apprestò loro un meno ignobile mausoleo di marmo nella Cappella di San Filippo”. (Storia della città di Viterbo di CesarePinzi)
A seguito dei bombardamenti avvenuti sulla città di Viterbo nel mese di maggio del 1944, la cattedrale subisce numerosi danni a causa dei quali si compiono lavori di restauro, attraverso i quali si giunge al ripristino della facies medievale della chiesa. Vengono pertanto chiuse con muri di tamponamento otto delle dieci cappelle laterali, tra cui quella dedicata a San Filippo.
La cappella di San Filippo Neri, dedicata, dal 1925, alla Madonna della Carbonara, a seguito del trasporto dell’immagine dellaCarbonara dall’omonima chiesa nel Duomo.
Fu costruita tra il 1560 e il 1570. Sulla parete di Ovest è ancora conservato il monumento funebre di Giovanni XXI fatto erigere, come riportato nell’iscrizione, dal duca di Saldanha nel 1886.
I lavori di riapertura della Cappella sono iniziati con la progettazione nel mese di giugno 2024, autorizzati dalla Soprintendenza nel mese di novembre 2024 e l’effettivo inizio dei lavori è avvenuto a seguito della CILA n° 23045 del 10.01.2025.
I lavori sono stati progettati dall’arch. Arianna Tosini phd, le opere murarie eseguite dall’impresa Pascucci Mauro ed il restauro di intonaci, stucchi e decorazioni, eseguito dal restauratore Vittorio Cesetti.
In generale la cappella presentava uno stato di conservazione mediocre con patologie e segni di degrado diversificati in base ai materiali, agli elementi architettonici e alla loro collocazione.Sono altresì presenti macchie diffuse e fenomeni di alterazione cromatica.
I principali lavori eseguiti sono stati:
o Demolizione della tamponatura che separa la cappella dalla navata laterale
o Consolidamento dell’arco attraverso l’inghisaggio con resina epossidica di barre in acciaio.
o Consolidamento delle superfici e degli elementi decorativi
o Pulitura delle superfici
o Ripresa e consolidamento delle lesioni e ripristino della continuità dell’apparato murario
o Stuccatura a malta delle fessurazioni
o Ristabilimento della coesione del sistema pellicola pittorica degli stucchi
o Reintegrazione pittorica delle lacune e dei distacchi degli strati di finitura
o Adeguamento dell’impianto elettrico e inserimento di nuovi apparecchi illuminanti
Lo spostamento del sepolcro nella nuova collocazione è avvenuto il giorno 11 giugno 2025.




CORPUS DOMINI: giovedì 19 giugno celebrazione Eucaristica e processione per le vie della Città

Giovedì 19 giugno si celebrerà la Solennità del “Corpus Domini”. Alle ore 18.00 sarà celebrata la S. Messa presso la Cattedrale San Lorenzo in Viterbo. Al termine della celebrazione seguirà la Processione per le vie della città che sarà presieduta da S.E. Mons. Orazio Francesco Piazza.

Percorso Processione:
P.za San Lorenzo – Via S. Lorenzo – Via Card. La Fontaine – Via Annio – Via Cavour – P.zza del Plebiscito – Via Roma – Corso Italia – Piazza Verdi – Via di S. Rosa.
La Processione si concluderà all’interno del Santuario di S. Rosa con la Benedizione Eucaristica.
Tutti i Fedeli sono invitati a partecipare.




Inaugurazione del monumento a Papa Giovanni XXI

La Diocesi di Viterbo si appresta a vivere una giornata importante in occasione dell’evento celebrativo per l’Inaugurazione del Monumento a Giovanni XXI, unico Papa Portoghese, che si terrà Martedì 17 Giugno p.v. nella Basilica Cattedrale di Viterbo, dove il Papa è sepolto.
La Celebrazione sarà officiata dal Cardinale Jose’ Tolentino Prefetto del Dicastero Vaticano per la cultura e l’educazione.
Saranno inoltre presenti, oltre al nostro Vescovo Mons. Piazza che farà gli onori di casa, anche l’ambasciatore del Portogallo presso la Santa Sede e S.E. Il Patriarca di Lisbona Mons. Sousa Valerio.




Percorso virtuale delle 7 chiese e del servizio Podcast PROSEGUONO LE INIZIATIVE PER IL GIUBILEO 2025

Questa mattina la presentazione dell’iniziativa in Curia Vescovile alla presenza del Vicario Episcopale cultura e tradizioni don Massimiliano Balsi, Ing. Santino Tosini ideatore del progetto e dr Ufficio BeninCulturali della Diocesi, prof. Luciano Osbat dr del Cedido, Elisa Angeloni del Cedido.

Il progetto mab Giubileo 2025
L’idea per questo progetto è nata dall’ing. Santino Tosini che ha proposto di ritrovare un evento successo nelle sette chiese selezionate all’interno della città di Viterbo nei Giubilei del passato. Ma a Viterbo i giubilei del passato non sono successi, sono successi a Roma e a Viterbo i fedeli si sono soltanto trovati a passare per raggiungere la Città Santa.
In passato Roma preparava, in occasione dei giubilei, due guide: una spirituale sul significato del Giubileo e una sulle bellezze di Roma che invitava i pellegrini a guardarsi intorno e contemplare le meraviglie artistiche e architettoniche di quel luogo centro della cristianità.
E così transitando per Viterbo nei giubilei del passato i pellegrini, magari volendo fare una tappa per rendere omaggio alla Madonna della Quercia, alla Madonna Liberatrice, a Santa Rosa… si trovavano davanti opere d’arte e luoghi diversi da quelli che vediamo oggi ma altrettanto suggestivi e che raccontavano la vita e l’impegno di quei luoghi, di quegli ecclesiastici e della comunità in quegli anni. Raccontano l’impegno dei vescovi, dei religiosi o dei parroci che vivevano e prestavano servizio in quei luoghi di culto e che hanno speso tutte le loro forze per restaurarli, abbellirli, renderli accoglienti. Hanno commissionato opere d’arte. Hanno incaricato pittori e scultori dando loro indicazioni su come rappresentare i soggetti sacri, indicare loro il messaggio che quel luogo voleva trasmettere. Perché le chiese parlano, anche senza gli ecclesiastici che predicano, parlano attraverso le immagini, i colori, le luci.
E così abbiamo cercato di ricordare i giubilei del passato e abbiamo tentato di ricostruire come queste sette chiese si presentavano a chi, in quel momento, passava per Viterbo, collegando l’aspetto del luogo alle persone che quel luogo lo vivevano, alle comunità dei fedeli che abitualmente li frequentavano, agli artisti che vi hanno lavorato, alle confraternite che vi si riunivano, alle devozioni che li rappresentavano. Unendo poi i libri che parlano di questi luoghi e i documenti d’archivio che oggi ancora ne conservano la memoria.

Il percorso tematico BeWeB
Il portale BeWeB della Conferenza Episcopale Italiana raccoglie tante informazioni, in particolare quelle relative ai censimenti dei luoghi di culto, i beni storico-artistici, i beni librari e i beni archivistici.
Tutte le altre pagine sono dedicate alla informazione e alla fruizione di questa enorme quantità di dati.
Il mondo dell’informazione in rete è sempre stato fortemente interessato al patrimonio di dati provenienti da archivi, biblioteche e musei = una grande quantità di dati di qualità, fortemente strutturati e rispondenti a regole condivise.
Anche archivi, biblioteche e musei sono estremamente interessati all’integrazione dei propri dati in rete al fine di garantirne maggiore visibilità e riusabilità.
Questi dati devono essere conosciuti, resi disponibili, diffusi, raccontati anche, e soprattutto, a chi non lavora con questi strumenti. Perché il patrimonio storico-artistico e culturale è un bene comune. La proprietà di un oggetto o di un’opera d’arte può essere della Diocesi, dello Stato, del Comune o di un privato, ma l’arte e la cultura sono di tutti e tutti hanno il diritto di conoscere questo patrimonio: che cos’è, chi lo ha fatto, dove si trova, e tutte quelle informazioni che ci possono aiutare a capire qualcosa di più su quell’opera d’arte, su quel libro, su quel documento e sulla storia che raccontano.
I dati raccolti nei censimenti del patrimonio storico-artistico, librario, archivistico ed architettonico già presenti su BeWeB devono essere intrecciati, valorizzati, diffusi e messi a disposizione del maggior numero di persone possibile perché raccontano la nostra storia.

I Podcast
È stata avviata la realizzazione di una serie di podcast sul progetto: sono strumenti destinati all’ascolto e non alla visione, quindi si rende necessario spostare l’attenzione dalle immagini alla storia e alla devozione che caratterizza queste chiese. Si racconterà la storia delle 7 chiese viterbesi e il perché di questa scelta: due santuari (la Madonna della Quercia e la Madonna Liberatrice), due basiliche (La Basilica Cattedrale di S. Lorenzo e la Basilica di S. Francesco alla Rocca) e tre chiese conventuali legate ai tre santi principali della città indicati come “Testimoni di Speranza”: Rosa, Giacinta Marescotti e Crispino da Viterbo.
Si introdurrà il tema del Giubileo, le indulgenze e la relazione tra le 7 chiese di Roma e le 7 chiese di Viterbo.
Si farà cenno alle principali devozioni viterbesi e si dedicherà una puntata ad ognuna delle 7 chiese indicate per Viterbo.

1 – Dalle 7 chiese di Roma alle 7 chiese di Viterbo: quali le chiese di Viterbo e perché
2 – Il Giubileo, l’indulgenza, le 7 chiese
3 – devozioni a Viterbo nelle 7 chiese
4 – La Basilica Santuario di Santa Maria della Quercia
5 – La chiesa di San Paolo ai Cappuccini (S. Crispino da Viterbo)
6 – la chiesa di Santa Rosa
7 – La Basilica di san Francesco alla Rocca
8 – La chiesa della Santissima Trinità (Santuario della Madonna Liberatrice)
9 – La chiesa di San Bernardino (S. Giacinta Marescotti)
10 – La Basilica Cattedrale di San Lorenzo Martire




L’Arcivescovo di Milano Mario Delpini ha benedetto al Santuario Santa Rosa la cappella dedicata alla beata Armida Barelli

Questa mattina presso il Monastero Santuario di Santa Rosa, il Vescovo Mons. Orazio Francesco Piazza ha accolto a Viterbo l’Arcivescovo di Milano e Presidente della Fondazione Toniolo S.E. Mons. Mario Delpini. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Toniolo Università Cattolica del Sacro Cuore, ha visto dapprima la conferenza all’interno del Monastero Di Santa Rosa e la presenza e l’intervento dell’On. Giuseppe Fioroni Vice Presidente della Fondazione Toniolo e di altri illustri relatori proprio sulla figura della Beata Armida Barelli fondatrice dell’Azione Cattolica Italia che più volte aveva visitato e frequentato il Monastero di Santa Rosa.

Presenti numerose autorità civili e militari. Tra gli altri anche il direttore di Tv2000 Vincenzo Morgante e la Madre Federale delle Clarisse urbaniste Suor Damiana.
Un momento altamente significativo e culturalmente elevato che suggella il legame fra la Beata Barelli e Santa Rosa nel cui monastero si trovava la cella usata proprio dalla beata trasformata oggi in luogo di preghiera.
Al termine della Conferenza, dopo la visita e la preghiera davanti al corpo di Santa Rosa, il Vescovo Piazza e l’Arcivescovo Delpini si sono recati all’interno del Monastero per la benedizione della Cappella.

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Giubileo dei Diaconi del Lazio

Anche alcuni diaconi permanenti della nostra Diocesi hanno partecipato a Roma SABATO 24 MAGGIO al Giubileo dei Diaconi del Lazio.
Una mattinata intensa che ha visto una meditazione, condivisione e la visita alla Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura.
A seguire la Santa Messa presieduta da S. Em.za Cardinale Baldassare Reina, Presidente della Conferenza Episcopale del Lazio e Vicario generale del Papa per la Diocesi di Roma.

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Madonna Liberatrice: il Vescovo ha presieduto la solenne processione

Ieri 25 maggio, il Vescovo Orazio Francesco Piazza ha presieduto la solenne processione con la sacra effige della Madonna Liberatrice.
Una tradizione che ogni anno il popolo viterbese tributa alla protettrice di Viterbo.
Presenti le confraternite, gli ordini cavallereschi, i facchini di Santa Rosa, gli sbandieratori, il clero e le autorità cittadine con il Sindaco di Viterbo.
All’arrivo al Santuario, il saluto del Vescovo e la celebrazione della Santa Messa.

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Don Franco Magalotti alla casa del Padre

Oggi, 22 Maggio, Don Franco Magalotti è entrato nella casa del Padre.

Alla notizia della morte di don Franco il pensiero è corso immediatamente al Sl 126 che, nel descrivere il ritorno degli esiliati del popolo di Israele in patria, dice che la loro bocca si aprì al sorriso e la loro lingua si sciolse in canti di gioia. Immaginiamo sia stato così anche per don Franco, ora che è giunto nella patria del cielo dopo questo esilio terreno. Per tutta la vita la sua bocca si è aperta al sorriso, un sorriso che rimarrà impresso nei nostri cuori, come segno di una vita sacerdotale felice e di una umanità pienamente realizzata.

Don Franco è nato a Valentano il 20 Settembre del 1942 ed è stato ordinato sacerdote il 20 Luglio 1966, dopo gli studi al Seminario Barbarigo a Montefiascone e al Seminario Regionale a La Quercia.

Ha iniziato il suo ministero con l’entusiasmo che veniva dal Concilio Vaticano II appena terminato e che aveva messo nel cuore di tutti il desiderio di trovare vie nuove per l’annuncio del Vangelo.

Da qui la sua esperienza giovanile di “prete operaio”, che ha forgiato la sua persona e il suo ministero, rendendolo sensibile e attento al mondo del lavoro e alle tematiche della giustizia sociale.

La conoscenza e l’amicizia con Carlo Carretto hanno ispirato la vita di don Franci e il suo ministero sacerdotale, che ha svolto con generosità nei diversi incarichi che gli sono stati affidati a Capodimonte, a Grotte di Castro, a Villa Fontane, al Santuario del Crocifisso di Castro e, dal 2012, a Farnese, anche come Cappellano delle Monache Clarisse.

Significativa – dopo aver concluso il suo servizio come Parroco a Capodimonte nel 2008 –  è la sua esperienza di vita eremitica, fatta di preghiera e lavoro, all’ “Eremo San Francesco” a Valentano, punto di riferimento per tanti che, nel silenzio e nella semplicità, hanno potuto tornare all’essenziale della fede nell’incontro con Dio.

Ora per Don Franco questo incontro si è compiuto in modo definitivo e a Dio lo affidiamo perché gli apra le porte del Paradiso.

Scriveva Carlo Carretto: “Il Paradiso ha per me un significato se vado ad abitare con mio padre non con un essere che non conosco, che non conoscerò mai e che ha i gusti diversi dai miei, una lingua incomprensibile, un volto invisibile”.

Nei suoi 59 anni di vita sacerdotale, a don Franco il volto di Dio è diventato familiare e la sua lingua ben conosciuta, e ora che per sempre è andato ad  “abitare con suo padre”, continui da lì a pregare per questa nostra Chiesa, che cammina nella luce del Cristo Risorto, nostra unica speranza.

Don Luigi Fabbri
Vicario Generale




Giornata di fraternità del clero a Cascia sulla tomba di Santa Rita

Giornata di fraternità del clero insieme al Vescovo lunedì 19 maggio a Cascia sulla tomba di Santa Rita.

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