Chiese Aperte, valorizzazione degli Edifici di Culto

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CHIESE APERTE, VALORIZZAZIONE DEGLI EDIFICI DI CULTO
Questa mattina la conferenza stampa in curia per la presentazione del progetto.

Il progetto “Chiese Aperte”, nasce dalla volontà di rendere fruibili alcuni edifici di culto che normalmente restano chiusi per esigenze di sicurezza.
Le chiese più antiche sono scrigni di tesori d’arte, al loro interno sono conservati dipinti, scature, ecc. che sono l’espressione di una fede di comunità vive che, spesso nel corso dei secoli, si sono stratificate attraverso diverse espressioni artistiche. L’esigenza di tutela suggerisce però di non rendere accessibili gli edifici per timore di furti o di azioni vandaliche (ricordate il polittico di S.Giovanni in Zoccoli…).
L’Ufficio Nazionale Beni Culturali ed Edilizia della Conferenza Episcopale Italiana, prevede la possibilità di utilizzare i fondi dell’8/mille alla Chiesa Cattolica, ai fini di tutela e valorizzazione di questi beni artistici.
La nostra Diocesi si impegna ogni anno, con tali fondi, per la realizzazione e l’efficentamento dei sistemi antintrusione e videosorveglianza, ….. ma la soluzione non è la “blindatura” di chiese ed opere! Pertanto, sempre tramite i fondi 8/mille, si sta realizzando il progetto “chiesa aperte”.
Il progetto prevede la collaborazione dell’Associazione di Volontario “Emmaus”, alla quale hanno aderito giovani e meno giovani, e che garantiranno l’apertura in alcuni giorni della settimana. Durante l’apertura della chiesa i volontari potranno fornire indicazioni sull’ubicazioni delle opere e distribuire dei piccoli depliants illustrativi.
Per questo primo anno si prevede l’apertura di 5 chiese nella città di Viterbo e, già dal prossimo anno di altre due… poi si spera di potere attivare tale operazione anche ad altri paesi della Diocesi.
L’apertura delle chiese, non ha meri fini turistici (attività che esula da quella propria degli Enti Ecclesiastici), ma soprattutto e rivolta ai cittadini della città, ai fedeli che desiderano riscoprire e vivere la memoria di storia e di fede che permea questi antichi edifici dove si sono ritrovate le comunità parrocchiali nel corso dei secoli.
Alla conferenza stampa sono intervenuti don Massimiliano Balsi vicario episcopale per la cultura, formazione e tradizione; Ing. Santino Tosini direttore ufficio beni culturali; Sabrina Casini referente associazione emmaus. Erano presenti anche alcuni giovani volontari dell’associazione emmaus che presteranno il loro servizio di accoglienza, Giampaolo Serone responsabile di Acheoares. Ha moderato la conferenza don Emanuele Germani direttore ufficio comunicazioni sociali.
Al termine sono stati presentati anche i depliant che saranno disponibili nelle 5 chiese aperte sabato 9 e 10 e 16 e 17  dicembre.