Parrocchia SS. Filippo e Giacomo Vetralla: giovedì 2 marzo convegno su Bullismo e Cyberbullismo

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Giovani fragili: l’importanza di saper ascoltare anche il silenzio

Un cattivo rapporto con la scuola e una scarsa fiducia nelle proprie capacità e nella stima di sé, sono le prime conseguenze per chi ha subito atti di persecuzione da parte dei compagni.

Non solo di bullismo si parla, ma di tutte quelle forme di disagio, solitudine ed isolamento sociale in cui si vengono a trovare molti ragazzi che oggi non potremmo che definire “fragili”.

Spesso è la difficoltà a parlare, ad aprirsi, a raccontarsi che porta i giovani ad agire forme esasperate di richiesta di attenzione ed aiuto.

Del resto, si sa, “il dolore, è più dolore se tace”.

E i nostri ragazzi divengono via via più fragili, nella misura in cui aumenta il loro senso di solitudine, la sensazione di non poter parlare perché non vi è nessuno pronto ad ascoltare.

Il silenzio si fa allora via via sempre più profondo, quasi da assomigliare alla normalità, confondendosi con la timidezza, fino a che non trova forme di sfogo spesso violente e dannose per sé e per l’altro che le subisce.

Il disagio giovanile infatti, nelle molteplici forme che assume, soprattutto di prevaricazione di chi è percepito come più debole o diverso, altro non è che un canale di comunicazione di un dolore che non trova altre vie di sfogo, laddove si scontra con l’indifferenza che si cela dietro un

non mi riguarda”, “non ho tempo”.

Al contrario, invece, la responsabilità sociale, e morale verso i nostri ragazzi, riguarda da vicino tutti noi ed il tempo che abbiamo a disposizione per i nostri ragazzi è sempre più prezioso.

Un tempo che diventa pieno di significato se ricco di ascolto, di condivisione, di confronto, di voglia di mettersi in gioco.

Allo stesso modo è prezioso il tempo che dedichiamo ad iniziative come quella del 2 marzo che ci vede tutti partecipi e coinvolti, come Parrocchia, come Istituzioni, come cittadini, come genitori, come nonni, come uomini e come donne, schierati dalla parte dei nostri ragazzi per essere un sano modello di riferimento, di ascolto e quindi, di aiuto.