UNA PROPOSTA CONCRETA espressa dal Documento “Itinerari Catecumenali per la vita Matrimoniale” del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita:
‒ che duri per un tempo sufficientemente lungo da consentire alle coppie una reale riflessione e maturazione;
‒ che, pur partendo dall’esperienza concreta dell’amore umano, siano messe al centro della preparazione al matrimonio la fede e l’incontro con Cristo; ‒ che sia articolato in tappe, segnate – ove possibile e opportuno – da riti di passaggio da celebrare all’interno della comunità; ‒ che comprenda tutti questi elementi (senza escluderne alcuno): formazione, riflessione, confronto, dialogo, liturgia, comunità, preghiera, festa.
Perché la proposta dell’itinerario non sia percepita come un adempimento burocratico, è opportuno che essa venga fatta almeno un anno prima dalla data del matrimonio.
Per una migliore organizzazione:
– il numero dei partecipanti non deve essere superiore a 10-12 coppie per dare la possibilità a un maggior confronto e dialogo;
– per una proposta minimale il numero degli incontri non può essere inferiore a 12 nel rispetto delle tematiche che sono state proposte (alcune possono essere unificate).
– per permettere un maggior accompagnamento si consiglia di proporre altri tre incontri successivi alla consegna dell’attestato richiamando coppie degli anni precedenti per prospettare un eventuale gruppo di giovani coppie.
– è necessaria la presenza di almeno una coppia accompagnatrice che sia segno e testimonianza dell’Amore coniugale;
– infine, l’attestato sarà fornito dalla Commissione famiglia
È importante il clima di accoglienza che si stabilisce fin dal primo incontro (qualcuno che accoglie, saluta, si interessa alla coppia, con le sedie in cerchio e non ad aula scolastica, con la presentazione delle persone…).
– Il termine Itinerario (a differenza di corso) dovrebbe esprimere una continuità nel cammino. A tal ragione è necessario proporre a tutte le coppie la possibilità di continuare attraverso Gruppo “Giovani Coppie” foraniali.