“Immigrazione, accoglienza e integrazione nel territorio viterbese”, questo il convegno che si é svolto questa mattina a Viterbo presso il Palazzo dei Papi. Promosso dalla Caritas diocesana di Viterbo in collaborazione con il centro studi e ricerche Idos e l’istituto di studi politici San Pio V.
L’incontro e’ stato aperto dai saluti di S.E. Mons. Lino Fumagalli.
Sono intervenuti poi Luca Zoncheddu, coordinatore della Caritas diocesana di Viterbo, Luca Di Sciullo, presidente centro studi e ricerche Idos, Chiara De Carolis, presidente casa dei diritti sociali della Tuscia, Tshiela Lukusa, presidente associazione Sans Frontiere, Vittoria Lupi, Casa delle Donne, associazione Battiti e Patrizia Prosperi, assistenza socio-sanitaria ai cittadini immigrati Asl di Viterbo.
Le voci dalla Viterbo multiculturale e multireligiosa sono state rappresentate da Male Nguirane, associazione senegalese, Manjit Singh, presidente associazione religiosa e di promozione sociale Baba Buddha Ji, Nadra Ferrari, rappresentante Centro culturale islamico, Ruhiru Fernando, associazione Buddhist temple meditation center, Canela Grao, maestro capoeira brasiliano (Primo cittadino brasiliano a Viterbo), Ada Tomasello e Abiola Mufutau Oguntimirn, coppia mista italo-nigeriana, Mujeeb Ur Rehman, mediatore Pakistan e Stefania Kostyuk, rappresentate comunità ucraina, Herreh Ceesay, cittadino Gambia.
Alcune buone prassi e le criticità nel sistema delle risposte sono state raccontate da Pierpaolo Manca, centro d’ascolto diocesano sportello immigrati, Vanessa Renato, équipe mondialità della Caritas diocesana, don Elio Forti, chiesa di Santa Maria della Verità, don Flavio Valeri, chiesa del Sacro Cuore di Gesù, don Massimiliano Balsi, chiesa di S. Maria della Quercia, padre Bobita Vasile Stefan, Chiesa ortodossa e comunità rumena e Gino Damiani, Caritas zona vicariale Bagnoregio.
L’immigrazione costituisce anche a Viterbo, come nel resto d’Italia, una vera e propria sfida, con le sue criticità e le sue potenzialità, con le sue problematicità e le sue virtualità. In questo contesto l’incontro ha offerto una lettura aggiornata della realtà ed essere ed è stata occasione di dialogo multiculturale e multireligioso per condividere esperienze, difficoltà e buone prassi andando oltre le distorsioni prodotte dalla post-verità e dalla confusione della società informazionale.