Questa mattina la presentazione dell’iniziativa in Curia Vescovile alla presenza del Vicario Episcopale cultura e tradizioni don Massimiliano Balsi, Ing. Santino Tosini ideatore del progetto e dr Ufficio BeninCulturali della Diocesi, prof. Luciano Osbat dr del Cedido, Elisa Angeloni del Cedido.
Il progetto mab Giubileo 2025
L’idea per questo progetto è nata dall’ing. Santino Tosini che ha proposto di ritrovare un evento successo nelle sette chiese selezionate all’interno della città di Viterbo nei Giubilei del passato. Ma a Viterbo i giubilei del passato non sono successi, sono successi a Roma e a Viterbo i fedeli si sono soltanto trovati a passare per raggiungere la Città Santa.
In passato Roma preparava, in occasione dei giubilei, due guide: una spirituale sul significato del Giubileo e una sulle bellezze di Roma che invitava i pellegrini a guardarsi intorno e contemplare le meraviglie artistiche e architettoniche di quel luogo centro della cristianità.
E così transitando per Viterbo nei giubilei del passato i pellegrini, magari volendo fare una tappa per rendere omaggio alla Madonna della Quercia, alla Madonna Liberatrice, a Santa Rosa… si trovavano davanti opere d’arte e luoghi diversi da quelli che vediamo oggi ma altrettanto suggestivi e che raccontavano la vita e l’impegno di quei luoghi, di quegli ecclesiastici e della comunità in quegli anni. Raccontano l’impegno dei vescovi, dei religiosi o dei parroci che vivevano e prestavano servizio in quei luoghi di culto e che hanno speso tutte le loro forze per restaurarli, abbellirli, renderli accoglienti. Hanno commissionato opere d’arte. Hanno incaricato pittori e scultori dando loro indicazioni su come rappresentare i soggetti sacri, indicare loro il messaggio che quel luogo voleva trasmettere. Perché le chiese parlano, anche senza gli ecclesiastici che predicano, parlano attraverso le immagini, i colori, le luci.
E così abbiamo cercato di ricordare i giubilei del passato e abbiamo tentato di ricostruire come queste sette chiese si presentavano a chi, in quel momento, passava per Viterbo, collegando l’aspetto del luogo alle persone che quel luogo lo vivevano, alle comunità dei fedeli che abitualmente li frequentavano, agli artisti che vi hanno lavorato, alle confraternite che vi si riunivano, alle devozioni che li rappresentavano. Unendo poi i libri che parlano di questi luoghi e i documenti d’archivio che oggi ancora ne conservano la memoria.
Il percorso tematico BeWeB
Il portale BeWeB della Conferenza Episcopale Italiana raccoglie tante informazioni, in particolare quelle relative ai censimenti dei luoghi di culto, i beni storico-artistici, i beni librari e i beni archivistici.
Tutte le altre pagine sono dedicate alla informazione e alla fruizione di questa enorme quantità di dati.
Il mondo dell’informazione in rete è sempre stato fortemente interessato al patrimonio di dati provenienti da archivi, biblioteche e musei = una grande quantità di dati di qualità, fortemente strutturati e rispondenti a regole condivise.
Anche archivi, biblioteche e musei sono estremamente interessati all’integrazione dei propri dati in rete al fine di garantirne maggiore visibilità e riusabilità.
Questi dati devono essere conosciuti, resi disponibili, diffusi, raccontati anche, e soprattutto, a chi non lavora con questi strumenti. Perché il patrimonio storico-artistico e culturale è un bene comune. La proprietà di un oggetto o di un’opera d’arte può essere della Diocesi, dello Stato, del Comune o di un privato, ma l’arte e la cultura sono di tutti e tutti hanno il diritto di conoscere questo patrimonio: che cos’è, chi lo ha fatto, dove si trova, e tutte quelle informazioni che ci possono aiutare a capire qualcosa di più su quell’opera d’arte, su quel libro, su quel documento e sulla storia che raccontano.
I dati raccolti nei censimenti del patrimonio storico-artistico, librario, archivistico ed architettonico già presenti su BeWeB devono essere intrecciati, valorizzati, diffusi e messi a disposizione del maggior numero di persone possibile perché raccontano la nostra storia.
I Podcast
È stata avviata la realizzazione di una serie di podcast sul progetto: sono strumenti destinati all’ascolto e non alla visione, quindi si rende necessario spostare l’attenzione dalle immagini alla storia e alla devozione che caratterizza queste chiese. Si racconterà la storia delle 7 chiese viterbesi e il perché di questa scelta: due santuari (la Madonna della Quercia e la Madonna Liberatrice), due basiliche (La Basilica Cattedrale di S. Lorenzo e la Basilica di S. Francesco alla Rocca) e tre chiese conventuali legate ai tre santi principali della città indicati come “Testimoni di Speranza”: Rosa, Giacinta Marescotti e Crispino da Viterbo.
Si introdurrà il tema del Giubileo, le indulgenze e la relazione tra le 7 chiese di Roma e le 7 chiese di Viterbo.
Si farà cenno alle principali devozioni viterbesi e si dedicherà una puntata ad ognuna delle 7 chiese indicate per Viterbo.
1 – Dalle 7 chiese di Roma alle 7 chiese di Viterbo: quali le chiese di Viterbo e perché
2 – Il Giubileo, l’indulgenza, le 7 chiese
3 – devozioni a Viterbo nelle 7 chiese
4 – La Basilica Santuario di Santa Maria della Quercia
5 – La chiesa di San Paolo ai Cappuccini (S. Crispino da Viterbo)
6 – la chiesa di Santa Rosa
7 – La Basilica di san Francesco alla Rocca
8 – La chiesa della Santissima Trinità (Santuario della Madonna Liberatrice)
9 – La chiesa di San Bernardino (S. Giacinta Marescotti)
10 – La Basilica Cattedrale di San Lorenzo Martire