Diocesi

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BOLLA di COSTITUZIONE “UNITIVA”
27 marzo 1986

Giovanni Paolo Vescovo Servo dei Servi di Dio A perpetua memoria

Bolla di costituzione “unitiva” 27 marzo 1986 Giovanni Paolo Vescovo Servo dei Servi di Dio A perpetua memoria Noi, che per singolare disegno di Dio, ci sediamo in questa Cattedra del beatissimo Pietro come pilota al governo della nave, in tutte le nostre iniziative ci sentiamo sinceramente animati da quest’unica preoccupazione, sollecitazione e zelo: provvedere nel migliore dei modi ai bisogni dei fedeli. Infatti le adorabili parole dette da Cristo al beatissimo Pietro presso il lago di Tiberiade, in qualche modo con il Pontificato sono state dette anche a Noi: “Pasci i miei agnelli … pasci le mie pecore” (Gv 21, 15-17). Queste parole sono veramente l’unico motivo che ci impegna ad eseguire con animo fiducioso tutto ciò che sarà sembrato utile al gregge di Cristo. Or dunque, poiché il venerabile fratello Luigi Boccadoro, Vescovo di Viterbo e di Tuscania, Abbate di S. Martino al Monte Cimino, ed inoltre Ve­scovo di Acquapendente, di Montefiascone e Ammi­nistratore Apostolico, per Sede vacante, di Bagnoregio, col consenso dei Presbiteri e dei laici cattolici, con il voto favorevole del Consiglio Presbiterale e di tutto il Presbiterio delle cinque Diocesi, chiese a questa Sede Apostolica che le Diocesi e l’Abbazia, delle quali già da molti anni fu a capo, venissero giuridicamente fuse in una unica diocesi, infatti esse risultavano abbastanza integrate per i programmi, gli istituti, il modo di vivere e di pensare, Noi, dopo aver soppesato, con somma attenzione, le ragioni pastorali di questa richiesta e approvato il progresso di quelle chiese, convinti che fosse giunto il tempo di compiere quella unione, decretiamo quanto segue, dopo aver prima sentito la Conferenza Episcopale Italiana e chiesto il consiglio al Venerabile Nostro Fratello il Cardinale di S.R.C. e Prefetto della Sacra Congregazione per i Vescovi, e tenuto conto delle norme stabilite dalla Sede Apostolica per la revisione delle circoscrizioni delle Diocesi in Italia. Uniamo in perpetuo, con unione cosiddetta estintiva, le Diocesi di Viterbo, Acquapendente, Bagnoregio, Montefiascone, Tuscania e l’Abbazia di S. Martino al Monte Cimino alla Diocesi di Viterbo, la quale perciò acquista ed abbraccia, nel suo territorio, il territorio di ognuna di queste Chiese. La Diocesi, così ingrandita, si chiamerà DIOCESI DI VITERBO. Però i nomi delle altre Circoscrizioni diocesane e soppresse, saranno riportati nell’Annuario Pontificio con la particolare memoria della loro unione con la Diocesi di Viterbo. Poniamo la nuova Diocesi sotto la protezione della Beatissima Vergine Maria, chiamata dal popolo “Santa Maria della Quercia”, venerata con somma devozione nella chiesa dello stesso nome attigua al Seminario Regionale di Viterbo. Patroni, cosiddetti secondari, della Diocesi saranno: S. Rosa da Viterbo, S. Lucia Filippini, S. Bonaventura da Bagnoregio. Sede della Diocesi sarà Viterbo. Il Vescovo sarà chiamato Vescovo di Viterbo. I Sacerdoti e i chierici, tutti delle Diocesi estinte e dell’Abbazia, siano incardinati nella diocesi di Viterbo. La chiesa Cattedrale sarà quella di Viterbo; però le cattedrali delle altre Chiese soppresse d’ora in poi saranno decorate col titolo di Concattedrali, perché non vada perduta la loro gloriosa memoria. Similmente una sola sarà la Curia Vescovile, il Collegio dei Consultori, il Collegio dei Canonici, il Seminario, il Consiglio Pastorale, il Consiglio Presbiterale, il Tribunale Ecclesiastico e qualunque altro istituto o ufficio prescritto dal Codice di Diritto Canonico. Insieme col territorio delle città e delle parrocchie della Diocesi e dell’Abbazia sopra elencate, siano uniti alla Diocesi di Viterbo anche gli oratori, le case e i cimiteri parrocchiali, le pie fondazioni, ed ogni altro bene ecclesiastico ed ancora se ve ne è qualunque altro diritto di spettanza alle medesime parrocchie e chiese delle Diocesi soppresse. Quale Vescovo della Diocesi di Viterbo così ristrutturata, nominiamo e proclamiamo il Venerabile Fratello Luigi Boccadoro, resosi noto finora per la sua prudenza, zelo e sollecitudine. Affidiamo a Lui, con le necessarie facoltà, il mandato di portare a compimento questa Lettera. Poi a cose complete, si redigano i documenti, le cui copie autentiche siano rimesse alla Congregazione per i Vescovi. Nonostante qualunque cosa in contrario. Tutto ciò che abbiamo ordinato con la presente Lettera abbia valore per sempre.

Dato in Roma, presso S. Pietro, il 27 marzo dell’Anno del Signore 1986, ottavo del nostro Pontificato

Agostino Card. CASAROLI
Per gli Affari Pubblici della Chiesa
Bernardino Card. GANTIN
Prefetto della Congregazione per i Vescovi
Giuseppe DEL TON, Protonotario Apostolico
Lauro GOVERNATORI, Protonotario Apostolico

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