La mattina del nuovo Vescovo Orazio è iniziata al santuario diocesano della Madonna della Quercia patrona della Diocesi.
Il vescovo è rimasto sorpreso e ammirato dalla bellezza artistica del Santuario. Si è fermato a lungo a pregare davanti la Madonna affidando la Chiesa Diocesana. “Ho pregato e affidato alla nostra Mamma celeste la comunione sacerdotale e l’unità dei presbiteri e della nostra Chiesa” il Vescovo ha potuto visitare il complesso monumentale della Quercia e ha sostato in preghiera anche sulla tomba dei Vescovi defunti.
CARCERE
Alle 10 il Vescovo Piazza ha raggiunto poi la casa circondariale, ha ricevuto il saluto del personale di polizia penitenziaria e amministrativo della struttura. Durante l’incontro ha donato alla direttrice del Carcere di Viterbo un dono fatto proprio dai detenuti del Carcere di Carinola in Campania. Al termine, prima di lasciare la struttura penitenziaria ha salutato alcuni detenuti fermandosi a parlare con ciascuno di loro raccogliendo preghiere e lacrime.
VILLA ROSA
Dopo il carcere, il vescovo ha raggiunto Villa rosa incontrando le suore ospedaliere e tutto il personale che opera all’interno della casa di cura.
Il vescovo ha chiesto di portarlo nel cuore e lui ha promesso di portare tutti nel suo cuore e nelle sue preghiere.
Un momento bello e intenso segnato dai canti, dalla riflessione e dalla festa. Gli ospiti al termine dell’incontro hanno offerto al Vescovo una scatola di dolci e cioccolatini fatti proprio da loro come segno di affetto e di benvenuto.
SANTA ROSA
Alle 11.30 il Vescovo ha raggiunto il Santuario di Santa Rosa. Dopo la visita, la preghiera e la venerazione al corpo di Santa Rosa, il Vescovo Orazio si è recato in Basilica e ha incontrato i membri del Consultorio Diocesano, la pastorale familiare e la pastorale giovanile diocesana. Un momento bello, provocante e intenso aperto con il saluto da parte del Vescovo ad ogni persona presente. Il vescovo aprendo il suo saluto ha esordito dicendo: “Non sono venuto a stravolgere nulla ma a valorizzare nel meglio quello che c’è già”. Salutando poi tutti ha chiesto la “condivisione del lavorare insieme. Sentitevi di realizzare il meglio…sentiamoci collegati l’uno all’altro. Cerchiamo di capire insieme quello che è necessario per il bene della nostra Chiesa”.
Salutando tutti il Vescovo ha chiesto di ammalarsi della “sindrome dell’entusiasmo”. “La gioia e l’entusiasmo devono essere le nostre parole d’ordine. Aiutatemi a conoscere la nostra realtà”.